Uno dei problemi che da tempo attanaglia la WWE sono gli "scripted promos", ovvero quei copioni che vengono consegnati settimanalmente ai wrestler e che devono recitare rigorosamente ogni volta che li vediamo sul ring, senza potersi permettere una virgola in più o in meno e senza alcuna "libertà creativa", che c'era un tempo e che in molti vorrebbero reintrodurre.
Jon Moxley, nuovo talento della AEW, conosciuto ai più come il Dean Ambrose della WWE, ospite del podcast "Talk is Jericho", rivela i problemi e le frustrazioni legati a questo aspetto che, alla fine, lo hanno portato alla decisione di abbandonare la compagnia di Stamford.
"La WWE porta via il wrestling che c'è dentro di te. Il wrestling è il mio unico amore, è la cosa verso la quale ho più passione, l'adoro e sento che finalmente è tornato in me (con il passaggio alla AEW n.d.r.).
Fin da quando ero bambino, del wrestling i promo erano la mia parte preferita e in WWE l'hanno fatta diventare l'ultima. Ma adesso sono io a portare le mie idee e questo sostanzialmente significa tentare di non apparire come un idiota, seduto accanto ad un writer a decidere per me. Questo è come non dovrebbe essere.
Dopo la lunga sosta dello scorso anno, ero contento di tornare nel giro del wrestling ma non ne la WWE. E già mi immaginavo altrove, immaginavo un ritorno alla CZW o una parentesi in Giappone, ovunque ma non nella WWE.
Vince McMahon semplicemente non riesce a lasciarmi essere me stesso, a mostrare il mio carattere. Vince vuole solo metterti un cappellino in testa, siamo semplicemente come le Mentos e la Coca Cola assieme, creiamo una sorta di esplosione di stupidità che detesto."
Moxley rammenta poi il suo incontro con Vince per pianificare il suo ritorno, dove avrebbe voluto intraprendere il ruolo da heel e reinventare se stesso. Ma in un secondo momento, quando Dean Ambrose era prossimo a calcare nuovamente il ring, Mr. McMahon lo informò che era già pubblicizzata la riunione dello Shield in Australia e che per nessun motivo avrebbe potuto vestire i panni da heel prima di Ottobre. In pratica gli venne detto che sarebbe ritornato come partner di Seth Rollins, cosa che non gli è mai dispiaciuta ma che più o meno era la stessa cosa di sempre.
"In pratica la loro idea era quella di farmi tornare nel modo in cui tutti si aspettavano. Niente di differente, nessuno shock, solo il 'buon vecchio Lunatic Fringe'. Niente di più."
La WWE voleva che Dean Ambrose tornasse prima di SummerSlam, ma li convinse ad aspettare il PPV per creare più impatto. E i piani sembravano quelli, ma poi Ambrose ricevette una telefonata dove veniva informato che sarebbe apparso la settimana prima come da piani originali. Moxley rammenta il promo di Seth Rollins che annunciava il suo ritorno a Ziggler, dicendo che se Ziggler aveva uno "Scottish Psychopath al suo fianco, Rollins avrebbe avuto un 'lunatico'. Per Moxley, quell'annuncio fu come uno schiaffo, il tutto semplicemente ridimensionava quella che poteva essere una sorpresa gradita ai fan.
"In WWE rovinano sempre tutto! Come puoi rovinare una cosa del genere? Premi il bottone e fai partire la musica, sembra che debbano sempre mettere le mani in ogni cosa, è un classico esempio di sovrapproduzione non necessaria".
Moxley passa poi a parlare della decisione di andarsene dalla WWE, decisione che ormai aveva preso e che nessun tipo di contratto gli avrebbe fatto cambiare idea, specificando che la decisione non è stata influenzata da nessuna altra compagnia o altre offerte.
Quando era ormai chiaro che Dean Ambrose volesse lasciare, la WWE rilasciò un comunicato stampa rivelando la sua decisione.
"Non so perché venne rilasciato il comunicato, probabilmente Vince McMahon voleva solo avere il controllo della narrativa attorno alla situazione. Vince ha il complesso del miliardario, per questo paga uno come Brock Lesnar milioni di dollari per rovinare la compagnia. Vince vuole essere il tuo padrone e trattare tutti come sue personalissime attrazioni".
Moxley rivela di non aver nemmeno guardato quello che sarebbe stato il nuovo contratto.
"Ho provato quasi una sorta di depressione fisica durante quel periodo, perché la compagnia ti porta via qualcosa che ami. Ti portano via quelli che potrebbero essere i tuoi promo perché hanno i writers, non riescono a creare qualcosa di interessante per colpa dei produttori e non riescono a realizzare storyline interessanti di nuovo per colpa dei writers.
Moxley rivela che alcune volte non riusciva nemmeno a dormire perché sapeva di dover avere un confronto coi writers e che quando la sua partenza è divenuta reale, si è finalmente sentito una persona nuova.
Moxley aggiunge di essere esaltato dalla nuova avventura con la AEW e vorrà dimostrare che il processo creativo della WWE è sbagliato.
"Voglio dimostrare a tutti che il processo creativo della WWE fa schifo, non funziona, è terribile. L'ho detto a Vince McMahon, l'ho detto a Hunter e a Michael Hayes. E' addirittua difficile da spiegare, è un sistema di incontri che avvengono a Stamford, poi c'è una sorta di 'team casalingo', poi ci sono writers e produttori, poi la riunione della produzione e alla fine nessuno sa cosa è stato approvato e cosa no".
La burocrazia attraverso la quale devi passare per aver qualcosa di approvato è pazzesca, non funziona e sta letterlamente uccidendo la compagnia. E penso che il problema sia Vince McMahon, non tanto come persona, quanto per colpa della struttura che ha costruito attorno a se fin dopo l'acquisizione della wCw del 2002. Hanno grandi, straordinari talenti, niente di tutto ciò è colpa loro ma solo di quello stupido sistema burocratico.
Il mio obiettivo alla AEW è poter dimostrare che la strada intrapresa da Vince McMahon fa schifo. Non è quello su cui mi concentrerò, perché il nostro scopo non è quello di competere con la WWE; ma col nostro lavoro forse riusciremo a far cambiare il processo creativo della WWE. Difficile, perché probabilmente Vince McMahon creperà su quella sedia, ma forse prima o poi darà ascolto a qualcun altro. Forse un giorno farà le cose in maniera diversa".
Fonti: Link 1 - Link 2
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