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mercoledì 17 giugno 2020

La Situazione in WWE fra Test COVID, Taping Sospesi, Situazione Definita "un Manicomio"

La Situazione in WWE fra Test COVID, Taping Sospesi, Situazione Definita "un Manicomio"
Negli ultimi giorni in WWE, è proprio il caso di dirlo, è scoppiata nuovamente la pandemia, non propriamente di COVID-19 ma sicuramente legata al virus.


Segnatevi infatti la data del 16 Giugno, perché quello di ieri è stato il giorno in cui la WWE ha deciso di effettuare il PRIMO tampone per testare i propri atleti alla positiivtà del coronavirus.

Sì, avete capito bene. Prima di ieri la WWE non aveva mai effettuato alcun test, limitando la sicurezza dei propri lavoratori, dagli atleti agli addetti alle pulizie, alle banali norme generali come il lavaggio delle mani o la misurazione della temperatura.

Ma veniamo ai fatti.

Lunedì scorso siamo venuti a sapere che alcuni fan sono stati ammessi alle registrazioni, uniti ai "developmental talent" che ultimamente contribuiscono a rendere un po' più piacevole l'atmosfera durante i vari show. Ovviamente nessuno di questi è stato testato, anzi, gli è stato fatto firmare una dichiarazione di non responsabilità in caso di contagio e di consapevolezza che, partecipare agli show, era a rischio.

Vi basta come sciocchezza? No? Allora aggiungiamo che, secondo quanto riporta Bryan Alvarez, a questi fan sarebbe stato addirittura vietato indossate le famose mascherine di protezione (sempre che servano a qualcosa) e in caso contrario sarebbero stati allontanati.

Ovviamente sui social si è scatenato il putiferio e alcuni siti/giornalisti hanno immediatamente interrogato la WWE che, a quel punto, si è sentita in dovere di rilasciare una dichiarazione ufficiale.

Nella dichiarazione, di una banalità imbarazzante, si legge che "dato che la capienza era inferiore al 20% e le linee guide sulla distanza sociale (che negli USA è di circa 1,80m) sono state rispettate, l'uso della mascherina non era richiesto." Ovviamente la WWE si è guardata bene dal rispondere al divieto imposto... No comment.

Ma parlando di questi fan, la cosa ancora più sconcertante è che nemmeno i wrestler erano stati avvisati della novità e, secondo dichiarazioni rilasciate a Mike Johnson di PWInsider, questi ne sarebbero venuti a conoscenza solo dopo aver notato la presenza di alcune facce sconosciute in mezzo al "pubblico".

La cosa ovviamente non è andata a genio a molti che, se da una parte fino ad allora avevano lavorato con una stretta cerchia di persone in relativa sicurezza, improvvisamente si sono ritrovati in mezzo a persone delle quali non sapevano niente e che per questo potrebbero mettere a rischio la loro salute e quella delle famiglie.

Ma i fatti proseguono.

Proprio nella giornata in cui venivano ammessi questi fan, viene rivelato che un non ben precisato componente della WWE, sempre presente alle registrazioni degli show fino al 9 Giugno, è risultato positivo al coronavirus. A seguito della positività, la WWE rilascia un altro comunicato da incorniciare: "con ABBONDANTI precauzioni, la WWE effettuerà immediatamente il tampone a tutti i wrestler, personale della produzione e impiegati di ogni genere."

Precauzioni talmente abbondanti e immediate che il test è arrivato il 16 e non avvisando nemmeno del contagio quei fan ammessi alle registrazioni.

Oggi, 17 Giugno, in WWE sembra scoppiato il panico da coronavirus totalmente ignorato per mesi. Panico a tal punto che le previste registrazioni odierne di Smackdown sono state cancellate perché non tutti i risultati dei test, divenuti improvvisamente fondamentali, erano arrivati per tempo.

Tutti i presenti sono stati in attesa per ore fuori dal Performance Center, in una situazione che è stata definita come un autentico manicomio, solo per poi scoprire che Smackdown è stato rimandato e che si registrerà solo WWE Main Event, 205 Live e forse RAW di Lunedì prosismo. Questa almeno la situazione alle 19.40 italiane.

Francamente è una situazione difficile da commentare. L'approssimazione con la quale la WWE ha affrontato l'intera vicenda coronavirus è a dir poco sconcertante.

Sui social, che chiaramente lasciano il tempo che trovano di questi tempi, Vince McMahon è stato definito un criminale, un corrotto e chi più ne ha più ne metta. I media non sono stati da meno, soprattutto da quando il wrestling è stato definito "essenziale" per l'economia della Florida e che quindi ha potuto indisturbatamente proseguire gli show durante la pandemia.

Si potrebbe dire che l'immagine del wrestling sia ai minimi storici. La realtà è che poi alla fine tutto si scioglierà in una bolla di sapone e a tutti continuerà a fregare meno di zero di certi atteggiamenti fuori dalle regole di Vince McMahon e chi per lui. Questa volta però, viste le improvvise precauzioni, Vince McMahon deve aver pensato che non può affidarsi sempre al culo e che tutto gli vada sempre, inesorabilmente, bene.

Meglio tardi che mai.



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