A smontare l'euforia dei fan però, ci ha pensato lo stesso Punk in un'intervista rilasciata a ESPN.Com, dove il "Voice of the Voiceless" ha dichiarato che non ci sarebbe alcun rapporto fra lui e la AEW. Anzi, Punk ha dichiarato di aver ricevuto solo un'offerta generica tramite messaggio e la cosa lo avrebbe infastidito anche un po', non essendo quella la maniera migliore per condurre gli affari.
Punk concludeva l'intervista dicendo che a volte non sa nemmeno come rispondere a certe cose, perché, se lo fa, immediatamente qualcuno rilascia un'intervista dichiarando di aver parlato con lui e, da lì, partono immediatamente infondati rumors.
Passano nemmeno 24 ore e arriva la risposta di Cody Rhodes su Twitter che, alla Salvini / Di Maio maniera, cerca di smentire / giustificare le parole di Punk, dicendo che il messaggio c'è stato solo a seguito dell'impossibilità di comunicare via voce e che le parole di Punk forse erano state trascritte male... Cody aggiunge infine che non sarebbe sorpreso di rivedere CM Punk alla WWE.
Della cosa si è occupato Dave Metzler che, sulla situazione, esordisce con un "Tutto questo non è un Work, CM Punk non vuole tornare a lottare." Metzler aggiunge che la presenza di Punk a Starrcade III è puramente casuale ed è dovuta solo al fatto che si svolge a Chicago, città natale di Punk.
"Ovviamente in AEW lo vogliono" prosegue Metzler, "lo hanno contattato e lui non è interessato. Ci hanno provato in occasione di All Out e sicuramente ci riproveranno quando la AEW sbarcherà su TNT. La situazione è questa."
Sul possibile ritorno in WWE, Metzler ribadisce che CM Punk ha definitivamente chiuso i rapporti con tutti dopo la questione legale con Chris Amann, incluso Paul Heyman che è stato colui che più aveva spinto in passato per portare Punk al top della federazione.
Personalmente (e quindi solo speculazioni), ritengo che la questione CM Punk - AEW non sia del tutto chiusa, anzi... Proprio a seguito di queste interviste, Punk, noto per la sua schiettezza, avrebbe tranquillamente potuto dichiarare di non aver nessuna intenzione di tornare nel mondo del wrestling, non nella AEW, non nella WWE, non in una qualsiasi altra promotion. Sostanzialmente invece gioca sul ridimensionamento dei contatti avuti e, al termine dell'intervista, a domanda diretta: "Entro il 2020, vedremo CM Punk coinvolto in qualche maniera nel pro wrestling?", Punk risponde: "Ne dubito ma tutto è possibile," specificando però che è una cosa che ripete da anni.
Lo stesso Cody Rhodes, nel suo intervento su Twitter, avrebbe potuto tranquillamente chiudere ogni sospetto sul possibile approdo di Punk in AEW. Anche lui invece gioca con le parole e quel: "non sarei sorpreso di rivedere CM Punk alla WWE", sa un po' di presa in giro. Chiaro però che alla AEW faccia comodo mantenere un certo livello di incertezza fintanto che possono. Una minima speranza di vedere CM Punk ad All Out significano un sacco di acquisti e tornaconti, mentre la certezza di non averlo produrrebbe probabilmente l'effetto contrario, ovvero fan che non acquistano ricevuta la notizia, a prescindere dalla card messa su.
E' un gioco un po' pericoloso questo. Non dimentichiamoci che le speculazioni su CM Punk non sono dovute solo ai fan: Cody Rhodes, ne ha parlato spesso, Nick e Matt Jackson si sono addirittura comportati da bambini al cospetto di un idolo parlando delle conversazioni avute con Punk, lo stesso Tony Khan ha sottolineato i buoni rapporti col nativo di Chicago. Dare la caccia al nome e non arrivarvi può diventare un'arma a doppio taglio e far capire ai fan che, come diceva Fiadone nel suo ultimo articolo, alla fine fine questa AEW non rappresenta alcun pericolo per la WWE.
E da qui a scemare l'interesse, il passo è breve.
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