Nella lista delle vittime di accuse, nelle ultime 24 ore sono stati raccolti oltre 70 nomi, il più famoso dei quali (almeno per adesso) è Matt Riddle, pronto al debutto di questa sera a Smackdown dopo il passaggio al main roster.
Inutile riportare tutti i nomi e la descrizione di tutti i casi delle presunte violenze sessuali nel wrestling, anche perché onestamente troppi. Per quanto mi riguarda, tranne conferme o casi eclatanti, ho deciso che non darò ulteriore spazio a questa storia.
Le accuse sono gravissime e non trovo adeguato darne spazio senza prove o accertamenti, speculando o sciacallando su situazioni e persone senza alcun riscontro.
Come sempre, in queste situazioni, da un possibile caso reale ne nascono decine di assolutamente infondati dove si va solo in cerca di un po' di esposizione mediatica e qualche dollaro. E spesso, come nel caso delle accuse di razzismo, si usano termini impropri.
Ad esempio, nel caso di Matt Riddle, Candy Cartwright accusa Riddle di averla forzata ad un rapporto orale. Cartwright ha però omesso di dire che nei suoi confronti c'è già un ordine restrittivo chiesto proprio da Riddle anni fa. La moglie di Riddle ha chiesto prove alla Cartwright e, per tutta risposta, Candy ha mandato uno screenshot in cui il "Bro" si diceva impaziente di rivederla. Peccato che, anche in questo caso, lo screenshot sia stato modificato attraverso l'app "textnow" e s'è scordata di toglierne il logo.
Insomma, le accuse sono gravissime e non voglio certo screditarle, ne tantomeno tocca a me farlo (ci mancherebbe). Ma dare spazio a persone e parole di ogni tipo lo trovo inappropriato. Poi sì, nel caso alcune di queste fossero confermate, allora ci sarà spazio per la gogna mediatica.
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