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martedì 4 giugno 2019

Immagina se la AEW si chiamasse TNA...

Il pensiero dei fan è da sempre il fulcro di questo business... ma cosa penserebbero se la AEW si chiamasse TNA?


Nell'ormai lontano biennio 2008-2010, la TNA (ora conosciuta come Impact Wrestling) fu protagonista del suo periodo d'oro che portò sugli schermi un prodotto nettamente superiore a quello WWE.
Tempi ormai passati che però dichiararono la Total NonStop Action come unica vera valida alternativa alla proprietà di Vince McMahon.

La fu TNA però fallì la sua guerra contro Stamford e ne susseguì un periodo profondamente oscuro fatto di investimenti sbagliati, una dirigenza pessima e un booking spesso più che discutibile fino ad arrivare al 2018 che ha dato il via alla rinascita della compagnia attraverso la nuova proprietà (Ed Nordholm di Anthem Sports & Entertainment), nuovi dirigenti (Don Callis e Scott D'Amore come Vice Presidenti) e un prodotto televisivo decisamente migliore del passato.
Un processo attivo ancora oggi e che, nonostante tutto, permette la visione di eventi molto piacevoli come i recenti PPV Homecoming e Rebellion.

Tornando nuovamente al passato però, trovo una circostanza simile e allo stesso tempo opposta, a quanto stiamo vivendo oggi con la nascita della All Elite Wrestling.

Nel 2005 Impact firmò con un contratto esclusivo AJ Styles e Samoa Joe, cosa che impedì quindi ai due di poter prendere parte a eventi targati ROH o di altre compagnie americane con show televisivi.
Questo "avere sotto contratto atleti per via esclusiva" non venne vista come una scelta simpatica per alcuni wrestler, basti pensare a CM Punk che rifiutò l'allora TNA (e di tornarci in futuro) proprio perché gli impedirono di lottare anche altrove. Un motivo che quindi attirò le prime lamentele del pubblico dando vita ai famosi cori "F*** TNA!"
I fan preferivano quindi vedere i migliori atleti un po' ovunque e non solo nello stesso ring di wrestling.

A distanza di quattordici anni però, la musica sembra essere cambiata...
Siamo passati da odiare la TNA per le sue esclusive (non è stato l'unico motivo, ma probabilmente il primo) ad amare la AEW perché vuole ingaggiare, sempre in esclusiva, i propri talenti.
E se oggi la AEW si chiamasse TNA, avrebbero ancora tutti lo stesso pensiero?

Questo non vuole essere un articolo che difende Impact Wrestling o che ponga in cattiva luce la AEW. Chi vi scrive è uno di quelli che ha sempre adorato la possibilità di vedere più compagnie, più show, più spettacoli e supportare i loro prodotti (almeno fin quando non diventano inguardabili).
è anche vero però che sono uno di quelli che ha sempre odiato l'incoerenza del prossimo dovuta alla semplice, quanto arrogante, volontà di seguire le mode del momento.

Se Impact sta rinascendo dopo i fallimenti interni non è solo colpa di Hogan, Bishoff, Dixie Carter, è anche colpa VOSTRA e delle continue lamentele e offese arrecate ad uno show anche quando propone roba decente.
Il 2016 di Impact per esempio fu un anno buono per la compagnia che, a distanza di anni, propose cose interessanti come il primo vero "Farewell Tour" di Kurt Angle, il lancio di Drew Galloway (McIntyre in WWE) nel main event, un Lashley heel decisamente migliore di quello attuale in WWE, la nascita della Decay che diede una gimmick valida a Crazy Steve, una nuova luca ad Abyss ed espose Rosemary, una rivalità tra gli Hardyz superiore a quelle viste in passato, la "Final Deletion" e molto altro.
Nonostante questo, le critiche furono innumerevoli e si passò addirittura a bocciare quei famosi segmenti stile Lucha Underground che fecero rinascere Matt Hardy; senza sapere che un anno dopo l'intero wrestling web osannò Matt e la sua ideologia "Broken" semplicemente perché non più sotto contratto con Impact, ma impiegati in ROH prima e WWE poi.

Volete un altro esempio?
Guardate Samoa Joe. In TNA venne definitivo come un atleta finito, mentre nel 2015, quando debuttò ad NXT, ricevette un pop grandioso rimasto ancora oggi tra i miei ricordi più vivi.
Nel 2017 invece venne lanciato nel main roster con un intero popolo a volerlo come campione contro Brock Lesnar... ma scusatemi, non era finito?
O ancora, pensate ai vari Sting, Kurt Angle e altre leggende che hanno fatto il loro ritorno/debutto in WWE. Tutti profili che sono stati rivalutati con una semplice apparizione in quel di Stamford. Da finiti a osannati.
Jeff Jarrett per esempio è passato da essere il dirigente più str**** del wrestling ad un meritevole Hall of Famer WWE.

Oggi Impact vive una seconda vita eppure sono il primo a dirvi che se Chris Jericho avesse davvero effettuato il suo debutto a Bound For Glory 2018, in molti lo avrebbero definito come un "panzone bevitore di birra" in una compagnia prossima al fallimento.
Le stesse persone che oggi si strapperebbero i capelli nel vedere uno come Michael Elgin in un ring AEW e che invece, il giorno del suo debutto a Impact, non hanno aperto bocca seppur lo scenario in cui apparve fu decisamente interessante.

Il giorno in cui la gente riuscirà a ragionare con il proprio cervello senza seguire il primo incompetente che pubblica sui social l'ashtag #KofiMania, allora il wrestling web sarà un mondo migliore.
Fino ad allora gran parte della massa continuerà a seguire le mode e, sempre fino a quel momento, a criticare anche chi non lo merita.

Eppure, nonostante tutto, se oggi la AEW si chiamasse TNA, non tutti avrebbero giudicato allo stesso modo Double or Nothing. Probabilmente 1/3 della gente avrebbe acquistato il PPV e la stessa quantità di persone non avrebbe avuto grandi reazioni.

Poche chiacchiere, al popolo piace giudicare un libro dalla copertina e se 80 persone su 100 citano Impact come un prodotto insufficiente (da premettere, senza guardarlo), non fanno altro che allontanare coloro che vogliono tentare di tuffarsi in quella realtà.
Non vi nego però che dalla rinascita della compagnia che porta la firma di Anthem, Impact ha riacquisito un minimo di fiducia e stabilità, elementi che però non la faranno tornare grande come un tempo. Sopravviverà, magari vivrà in tranquillità ingaggiando nomi importanti (possono permetterseli data la loro sana economia), ma ora è il turno della All Elite Wrestling. Solo la band ELITE potrà davvero andare "petto a petto" con la grande 'E.

Resta di fatto che le alternative sono innumerevoli, dedicateci il vostro tempo e magari ve ne renderete conto.
Sono fiducioso per la AEW e seppur non mi aspetti una guerra, ma solo un prodotto simil WWE che possa creare una concorrenza degna, questa compagnia deve ancora nascere a tutti gli effetti, fino a prova contraria lo show settimanale debutterà ad ottobre e seppur Double or Nothing sia stato uno show molto buono, siamo ancora distanti dallo status "strappa capelli" citato poco prima.

Se la AEW si chiamasse TNA? La guarderei comunque commentando, criticando o lodando tutto ciò che viene trasmesso. Non bisogna essere fan di una compagnia o hater di un altra, mai sperare che una federazione fallisca, bisogna essere fan del wrestling se si ama davvero il wrestling.

Pazientate a giudicare... anche se con questa passione per le mode la vedo dura.



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