Siamo ormai a pochi giorni da WWE Super Showdown in quel di Jeddah, per quello che possiamo definire un pay-per-view prettamente commerciale, frutto di un remunerativo contratto decennale fra WWE e Arabia Saudita. E come tutto quello che accade fuori degli Stati Uniti, anche a Super Showdown preumibilmente non godremo di grosse sorprese, forse nessuna, malgrado un Brock Lesnar pronto ad incassare il "MITB Contract" contro Seth Rollins. Di sicuro però, godremo di un bello spettacolo dalla sfarzosità equivalente (o quasi) a quella di WrestleMania.
La scorsa settimana mi sono lamentato di come la costruzione del PPV fosse a dir poco scadente, soprattutto per i due match che sono la vera chicca di questo gigantesco house show, Triple H vs. Randy Orton e Goldberg vs. Undertaker. Quasi mi avessero dato ascolto, proprio per questi 2 match abbiamo avuto i 4 protagonistri presenti a RAW e Smackdown, con promo sublimi.
Vediamoli, a cominciare da Orton e Triple H.
La costruzione del match fa acqua da tutte le parti, a cominciare dal perché i due si dovrebbero scontrare, non c'è una motivazione, non c'è stato un minimo episodio probabilmente nell'ultima decade; la feud fra Triple H e Randy Orton semplicemente ci viene impacchettata attraverso dei buonissimi video che ripercorrono la storia fra i 2 sin dai tempi dell'Evolution, quando lo stesso HHH, Batista e Ric Flair decisero di prendersi sulle spalle il giovane Orton e farne una superstar. E tutti sappiamo cos'è successo. O meglio, lo sappiamo se abbiamo una certa età, altrimenti ci possiamo solo godere il filmatino preconfezionato. Non il massimo se sei un giovane fan o sei di memoria corta.
Ma il promo di lunedì scorso ci ripaga, non tanto per quello che è stato detto ma per come è stato detto. Sul ring sono saliti Paul Lavesque e Randal Keith Orton, non il Celebral Assassin e il Legend Killer. Sul ring sono saliti non solo due amiconi che assieme ne hanno passate tante, ma due personaggi che trasudavano padronanza del wrestling business da tutti i pori, due che si insultavano parlando di genitali e che facendolo non smettevano di ridere. E non smettevano di ridere perché, come dice Triple H durante il promo, "Sappiamo entambi perché siamo qui e sappiamo quello che succederà, ci insulteremo e probabilmente arriveremo al contatto fisico. Ci conosciamo da 20 anni e quello che io o te possiamo dire è già stato detto, quindi non perderò il mio tempo e non ne farò perdere a chi ci ascolta: a Jeddah ti prenderò a calci in culo." E poi l'invito di Orton verso Triple H a tirare fuori le palle dalla borsetta di Stephanie, la descrizione di Hunter di quanto grandi siano le sue palle e di come sia un peso portarsele dietro, col pubblico che se la ride. Promo fantastico di due uomini che hanno raggiunto uno status che va al di là della classica superstar, due uomini di famiglia, due business man, due persone "appagate" che per l'occasione riprenderanno un discorso chiuso da anni e poi, comunque andrà a finire, amici/nemici come prima.
Undertaker vs. Goldberg
A RAW invece, Undertaker da vita a uno dei suoi classici promo "dark", infilandoci dentro tutti i temi del suo classico, affascinante repertorio: dall'affrontare la morte, ai cancelli dell'inferno, passando per cadaveri a finendo con anime da conquistare e compagnia bella. Ma nel promo c'è anche l'invito a Goldberg di non essere il "family man" visto nella sua ultima apparizione in occasione della feud con Brock Lesnar, quel Goldberg commosso alla vista di moglie e figlio, quest'ultimo fin troppo nominato, inquadrato ed abbracciato. Undertaker vuole il Goldberg della wCw, quell'animale imbattibile che creò scompiglio nella seconda metà anni 90, o il loro primo match, per Goldberg, sarà anche l'ultimo data la brutalità che Undertaker intende scatenare. E sui promo di Undertaker, onestamente, non c'è mai stato e non ci sarà mai niente da dire.
A Smackdown, Goldberg onestamente parte male, non tanto per il promo, quanto piuttosto per i "cinque" dati ai bambini durante l'entrata e quindi di nuovo il family man. Ma è solo un episodio, sul ring è tutto business, carico e sudato come non mai, pronto alla sfida fra due leggendarie figure. "Undertaker, You are next... To rest in peace!" Poi le luci calano, Undertaker appare alle spalle di Goldberg che, per niente intimorito, gli ride in faccia. Undertaker "magicamente" sparisce e noi siamo pronti alla sfida carichi quanto e più dello stesso Goldberg visto a Smackdown.
Ok, i due sono vecchi, soprattutto Taker (54 anni), colpito negli ultimi anni da numerosi acciacchi, ormai sul ring non riesce quasi più a stare, è mezzo pelato e ha una panza inguardabile. Goldberg invece, dal canto suo, a 52 anni ha un fisico mostruoso e ha dimostrato di poter calcare il ring senza eccessivi problemi ma, di certo, il match di venerdi prossimo non sarà niente di minimamente paragonabile a quello che avrebbe potuto essere 20 anni fa. Ma il fascino? Fossimo su Facebook ci starebbe bene il classico meme "Shut up and take my money", perché quando sei di fronte a icone di questo calibro, il match fine a se stesso ha poca importanza. I due, magari per 5 soli minuti, il modo di raccontare una storia la troveranno sicuramente malgrado gli acciacchi e, seppur non dovessero riuscirci, francamente chissene! Qui stiamo parlando della storia del wrestling, stiamo parlando di Undertaker che, con tutto il rispetto e la buona pace dei "tifosi" di altri, è l'unica figura leggendaria di questo mondo, per certi versi anche più di Hulk Hogan. Si, ok, Ric Flair, The Rock, Steve Austin, metteteci dentro tutti gli Hall of Famer che volete, ma quando parli di figure leggendarie ci sono solo Undertaker e Hulk Hogan. E quando sul ring scendono le leggende, questo sport merita poche critiche e tanto rispetto.
Ma a prescindere dall'aspetto poetico, il match fra Goldberg e Undertaker sarà interessante proprio per vedere cosa i due riusciranno a mettere dentro. Sarà un match inutilmente tirato per le lunghe? Sarà un incrocio di sguardi per poi chiudersi in tempi brevi via Tombstone o Jackhammer? Sarà solo poesia e nostalgia? Non lo so ma la mia attenzione ce l'hanno. In tutta franchezza non ricordo nemmeno la card di Super Showdown, di sicuro so che sono interessato ai 2 match dei quali abbiamo parlato oggi e all'incognita Brock Lesnar, non certamente a Shane McMahon e Roman Reigns che invece hanno catalizzato l'attenzione delle ultime settimane, non alla Battle Royal non a... Cos'altro c'è? Il match per il titolo WWE e il "Demone" Finn Balor?
Ma anche no, a meno che la WWE non decida di trasformare questo gigantesco house show in in pay-per-view ricco di sorprese...
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